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Scandalo a ‘Viva Rai2’: il bodyguard di Fiorello e la croce che scuote la Rai!

In uno scenario che avrebbe dovuto essere di festa per il debutto della nuova stagione di “Viva Rai2“, il popolare morning show condotto dallo showman Fiorello, un dettaglio ha catturato l’attenzione mediatica trasformando l’entusiasmo in polemica. Durante la trasmissione, uno degli addetti alla sicurezza è stato ripreso dalle telecamere mentre indossava al collo una croce celtica. Questo simbolo, che può avere connotazioni controverse, ha suscitato immediatamente reazioni negative sui social media e tra il pubblico.

La Rai, venuta a conoscenza dell’accaduto, ha prontamente reagito. L’azienda ha ammonito i responsabili della società Amt Dual Service, la società esterna incaricata della sicurezza durante il programma, chiedendo che non si verifichino più episodi simili. Le immagini del bodyguard sono state diffuse rapidamente, diventando virali e provocando l’imbarazzo dell’ente radiotelevisivo statale. In particolare, la figura dell’addetto alla sicurezza posizionato vicino a Fiorello durante un’intervista ha sollevato interrogativi sulla selezione e il controllo del personale che opera in contesti di alta visibilità.

L’episodio ha messo in luce la necessità di una maggiore vigilanza riguardo i simboli portati dal personale durante eventi pubblici e trasmissioni nazionali. La croce celtica, un tempo associata alla cultura e alle tradizioni di popoli antichi, è stata nel tempo adottata da gruppi neofascisti e di estrema destra, diventando un simbolo di ideologie politiche che la Rai non intende in alcun modo promuovere o tollerare.

La Rai ha espresso sorpresa e disappunto per l’accaduto, sottolineando l’impegno dell’azienda nel garantire che i valori di inclusività e rispetto siano sempre rispettati in ogni contesto legato ai suoi programmi. Ha inoltre richiesto alla società di sicurezza esterna una revisione delle politiche e dei protocolli in materia di uniformi e comportamento del personale durante la loro opera di sicurezza, per evitare il ripetersi di simili incidenti in futuro.

Il caso ha stimolato una discussione più ampia sulla presenza di simboli con carica ideologica in spazi pubblici e sul ruolo delle aziende e delle istituzioni nel moderare e indirizzare le norme che regolano tali manifestazioni. La prontezza con cui la Rai ha reagito all’incidente è stata vista da molti come un segnale positivo, un passo importante verso la prevenzione di simili episodi e la promozione di un ambiente di lavoro e di intrattenimento rispettoso e inclusivo.

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